Cessione del quinto: come viene valutata l’affidabilità creditizia del cliente

grande foglio nero con informazioni bancarie

Più volte abbiamo sottolineato la convenienza della cessione del quinto, in relazione anche alle altre tipologie di finanziamenti ai privati. Come leggiamo nella homepage di CreditOnline.it, questi prestiti sono a tasso fisso, con durata massima consentita di 120 mesi.

La cessione del quinto prevede appunto la trattenuta di 1/5 dello stipendio o pensione ed è appositamente pensata per dipendenti pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato, oltre ai pensionati. 

La particolarità della cessione del quinto è che presuppone la garanzia dello stipendio (e tecnicamente è il datore di lavoro a pagarne l’estinzione), pertanto viene concessa più facilmente, rispetto ad altre tipologie di prestito, tanto da essere appetibile anche per chi in passato è stato un cattivo pagatore. 

Queste caratteristiche della cessione del quinto non devono tuttavia indurci a pensare che, al momento della richiesta, non vengano effettuate le opportune verifiche da parte dell’istituto erogante, al fine di verificare l’affidabilità creditizia del richiedente.

Oggi spendiamo due parole proprio sul tema dei criteri di valutazione della cessione del quinto.

I criteri di valutazione della richiesta di cessione del quinto

Come per gli altri prestiti, anche nel caso della cessione del quinto vengono fatte valutazioni preliminari, attraverso alcuni algoritmi che consentono di analizzare il profilo di rischio del potenziale cliente.

Rispetto al passato, il mercato della cessione del quinto è mutato, con un processo di uniformazione dei prodotti del credito al consumo. Anche le metodologie di valutazione del rischio si sono adeguate: oggi le analisi propedeutiche all’attivazione delle pratiche di finanziamento sono più ampie rispetto al passato e comprendono parametri legati anche ai nuovi attori in gioco, come ad esempio i partner assicurativi. 

Questa attenzione al profilo di rischio costituisce in realtà un vantaggio per il cliente, che può beneficiare di un pricing più favorevole. E’ per questo che negli ultimi anni sono stati sviluppati alcuni algoritmi basati su tecniche di machine learning, volti ad analizzare ed incrociare informazioni geografiche, informazioni temporali o le informazioni relative al contratto in richiesta.

I documenti necessari per richiedere la cessione del quinto

Attualmente esistono molte strade per richiedere un prestito. Una tra le più veloci è la comparazione online: grazie agli strumenti messi a disposizione da molti siti, tra cui CreditOnline.it, è possibile fare preventivi gratuiti e richiedere un finanziamento direttamente sul web, scegliendo quello più indicato alle proprie esigenze. 

La richiesta di un prestito online è sicuramente vantaggiosa, perché ci permette di snellire l’iter burocratico, abbattendo alcuni costi di gestione della pratica. Per la concessione di qualsiasi prestito, compresa la cessione del quinto, è necessaria una fase preliminare di valutazione da parte della banca, con la raccolta di una serie di documenti che di seguito riepiloghiamo.

Vediamo innanzitutto le caratteristiche del richiedente, se dipendente pubblico:

  • assunzione con contratto a tempo indeterminato
  • residenza in Italia
  • età compresa tra 18 e 63 anni

Nel caso dei dipendenti privati, oltre ai requisiti menzionati in precedenza, è necessaria l’assicurabilità dell’azienda presso cui si lavora.

Per quanto concerne i pensionati, essi devono avere i seguenti requisiti:

  • età non superiore agli 85 anni alla scadenza del finanziamento
  • pensione con importo superiore a 501,89€ al netto della quota cedibile

Ricordiamo che questa forma di finanziamento è preclusa ai lavoratori autonomi. 

Cosa serve per richiedere la cessione del quinto

Come per le altre forme di finanziamento, l’istituto di credito o finanziaria erogante richiedono alcune informazioni anagrafiche e reddittuali sul cliente.

In particolare:

  • un documento d'identità valido;
  • il codice fiscale (carta regionale dei servizi, c.d. tessera sanitaria);
  • l'ultimo documento di reddito (ultima busta paga per i lavoratori dipendenti, cedolino della pensione o accredito della pensione in c/c per i pensionati);
  • certificazione Unica (ex CUD) per i lavoratori dipendenti.
pubblicato il 14/05/2021

A cura di: Alessia De Falco

Alternate Text Torna alla lista news